Europa alla prova del nove per non sgretolare il sogno di Altiero Spinelli
Tutto ci saremmo aspettati in questo mondo “mutevole” ma non certamente una “pandemia” così penetrante.
Sarà questione di mesi ma un vaccino verrà realizzato contro il coronavirus. Trovare un vaccino per la distruzione dell’economia sarà invece molto più difficile. Per essere precisi, con questo non voglio assolutamente sottovalutare la gravità di questa malattia e il pianto di tante persone che si sta portando dietro, ma semplicemente che il “dopo virus” non sarà meno violento.
Di tutto questo c’è una sola responsabilità ed è quella dell’uomo ma, molte volte esistono dei fenomeni che sono resistenti anche alle prese di posizione più forti. La globalizzazione, i grandi fenomeni migratori, la massimizzazione dei profitti, la distruzione degli ambienti naturali, hanno così fortemente permeato il nostro modo di vivere, che siamo stati costretti ad adeguarci ed essere stritolati dall’ingranaggio.
Tutto ciò ha reso vulnerabile il sistema e basta semplicemente (si fa per dire) l’aggressione di un virus che l’intera umanità viene messa a dura prova.
E pensare che proprio per essere più forti abbiamo assistito negli anni dal dopoguerra ad oggi ad aggregazioni non soltanto politiche ma anche geografiche. Ed è qui il primo grande campanello di allarme che ha messo alla prova le incertezze delle leaderships, le fragilità di governance. Ci riferiamo , è ovvio, all’unione Europea, agli sbandamenti della presidente von der Leyen, alla precipitosa marcia indietro di Christine Lagarde e i provvedimenti mirati poi presi dalla Bce.
Le decisioni dell’Eurogruppo hanno parzialmente riequilibrato la confusione, indicando la giusta direzione di condividere i provvedimenti di sostegno al reddito, il flusso di liquidità, il supporto agli investimenti, l’attenuazione di vincoli e scadenze regolamentari.
L’Europa è all’interno di una sfida “epocale”. Cercando di essere molto pragmatici le strade di uscita dal “dopo virus” non potranno che essere alternative:
- L’Europa si faccia portatrice di flussi di liquidità senza precedenti e soprattutto senza vincoli né condizioni;
oppure
- Si frammenterà il “sogno Europeo” e ogni paese andrà alla ricostruzione dopo la catastrofe.
In fin dei conti è una vera e propria guerra.
Claudio Pucci
Questo articolo è stato ripreso da Start Magazine.