Flat tax o forfettario? Scegliere il regime fiscale corretto può fare la differenza al momento della dichiarazione dei redditi per risparmiare cifre essenziali per l’attività di tutti i professionisti a partita Iva. Ma bisogna sapersi districare fra i pro e i contro che ciascuna delle due opzioni offre al contribuente per non commettere errori ‘costosi’.
Sicuramente il primo bivio è rappresentato dai redditi dichiarati: la flat tax, infatti, conviene a chi ha un reddito alto perché le aliquote Irpef crescono in maniera progressiva, e a chi ha altri introiti che sono sempre assoggettati a Irpef perché si possono aumentare le detrazioni fiscali. Senza contare che la Flat tax sostituisce anche Irap, addizionali regionali e comunali.
Al contrario, chi aderisce al regime forfettario prevede l’applicazione di coefficienti fissi di redditività sul fatturato che, se inferiori a quelli effettivi, portano a pagare l’imposta sostitutiva su un reddito più basso di quello effettivo. Iscritti alla gestione INPS Artigiani e Commercianti possono usufruire inoltre di una riduzione dei contributi da versare pari al 35%. Infine al momento si è esonerati dall’obbligo della tenuta della contabilità e dagli adempimenti Iva e dell’emissione della fattura elettronica (tranne che per quelle destinate alla Pubblica Amministrazione).
Nell’allegato che trovate in basso, sono elencati i vantaggi ed i svantaggi che possono aiutarvi a scegliere il regime fiscale che fa per Voi.

Il regime forfettario pro e contro