Il Decreto,  contiene misure finanziarie urgenti sia per gli enti locali che per il territorio. E’ già stato approvato dalla Camera, ed ora è legge. Parte da oggi l’attesa per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 23 Agosto 2016.

Le norme contenute al suo interno valgono per tutti i Comuni, così come quelle sul Fondo di solidarietà comunale, e  le misure per singoli comuni o Regioni (ad esempio: L’Aquila, e la Sicilia).

Tra le disposizioni che hanno avuto il via libera nelle ultime ore in Commissione Bilancio vi sono:

– la riapertura della rateizzazione per i debitori verso Equitalia;
la proroga delle concessioni balneari fino al 2020;
il fondo da 10 milioni per avviare un piano di interventi a sostegno del grano italiano, colpito da un crollo dei prezzi;
la sospensione degli aumenti delle addizionali d’imbarco, pari a 2,5 euro, per i passeggeri degli aerei.
lo stanziamento di 10 milioni per le vittime e i feriti dello scontro tra treni in Puglia;
la possibilità di nuove assunzioni negli asili nido anche per i Comuni che hanno sforato il patto di stabilità interno nel 2015.

Un altro emendamento approvato, di notevole importanza, è quello volto sia ad aiutare i Comuni che si trovano ad accogliere immigrati minorenni non accompagnati sia quello che riguarda le città metropolitane e le province. Il decreto stanzia 48 milioni per le funzioni fondamentali e 100 milioni per la manutenzione delle strade.

E’ stata, inoltre, cancellata la sanzione economica prevista per chi non ha rispettato il patto di stabilità interno nel 2015.

Circa la nuova possibilità di rateizzare il carico residuo ai debitori di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate decaduti da precedenti piani di dilazione concessi, per effetto del mancato pagamento del numero delle rate previste dalla legge, si prevede che tale possibilità sia accordata con delle condizioni ben precise:

– il debitore decaduto alla data del 1° luglio 2016 dal beneficio della rateazione, concessa dal 15.10.2015 al 1.7.2015, può nuovamente rateizzare l’importo dovuto anche se, all’atto della presentazione della richiesta, le rate scadute non siano state integralmente saldate.

Per le dilazioni concesse a qualsiasi titolo prima del 22.10.2015 si ha la possibilità di ottenere un nuovo piano a condizione che le rate scadute siano state integralmente pagate alla data dell’inoltro della nuova richiesta.

La nuova rateazione potrà prevedere un massimo di 72 rate. Restano comunque salvi i piani con un numero di rate superiori a 72 già precedentemente approvati.

La nuova istanza deve essere presentata, a pena di decadenza, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge.
Si decade dalla nuova rateizzazione se non vengono pagate due rate, anche non consecutive.

La nuova rateizzazione è possibile anche per i debiti decaduti in data successiva al 15 ottobre 2015 e fino alla data del 1° luglio 2016 dai piani di rateazione diretti nei confronti dell’Agenzia delle entrate, nelle ipotesi di definizione da accertamento con adesione o di omessa impugnazione.

Sarà sufficiente presentare una richiesta, anch’essa a pena di decadenza entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, per ottenere la concessione di un nuovo piano di rateazione anche se, all’atto della presentazione della stessa, le rate eventualmente scadute non siano state saldate.

Un’ulteriore novità prevista dal decreto è quella relativa all’incremento della soglia entro la quale è possibile ottenere la dilazione mediante semplice istanza: la norma fa salire il tetto da 50.000 a 60.000 euro, entro il quale qualsiasi contribuente ottiene la dilazione con la semplice presentazione di un’istanza e senza dover produrre alcuna documentazione.

Studio Pucci Associati